"L'Italia degli anni '60 al mare": la trattoria Giacomo di Big Mamma a Monaco

Con oltre 20 ristoranti in tutta Europa, Big Mamma è nota per la sua individualità, nata dalla visione dei fondatori, Victor Lugger e Tigrane Seydoux. Poiché la famiglia di Tigrane è monegasca, la coppia ha deciso di aprire un ristorante nel Principato, con l'ambizione di "fornire cibo semplice, autentico e poco costoso, con buoni ingredienti e un buon rapporto qualità-prezzo".

Sebbene il ristorante sia unico nel suo stile, ci sono ancora elementi che rimangono distintamente "Big Mamma", legandolo alle sue radici italiane attraverso un "concept book" che guida il "look and feel" dello spazio e interpreta il marchio - in questo caso, "l'Italia degli anni '60 al mare".

Nell'allineare il progetto, la chiave è stata quella di ricontrollare ogni singolo dettaglio, date le molteplici informazioni e le numerose idee creative provenienti da stakeholder, designer e fornitori.

Sia lo stile che la funzionalità dovevano lavorare in tandem e quindi tutto doveva essere accuratamente coordinato, perché ogni minima deviazione avrebbe potuto compromettere il flusso dello spazio. Mentre gli architetti si sono occupati della progettazione e dello stile della parte anteriore della struttura, il resto dello spazio era una costruzione molto tecnica, con complessi elementi meccanici ed elettrici che dovevano essere gestiti da vicino.

Abbiamo iniziato il processo con un concetto di design di massima, che è stato sviluppato man mano che il progetto progrediva. In collaborazione, abbiamo intrapreso questo viaggio insieme e dall'incontro delle menti è nato qualcosa di fantastico.

Nonostante i tempi stretti, abbiamo usato Procore per perfezionare il processo di costruzione e fungere da controllo per circa l'80% della consegna, cosa che è diventata fondamentale data la struttura piatta del progetto. Questo significava che quando si trattava di prendere decisioni, ogni appaltatore aveva la sua propria autonomia.

Secondo il brief, il ristorante doveva essere aperto a luglio, ad ogni costo. La natura del luogo, tuttavia, ha comportato alcune sfide inevitabili da superare e pianificare, come la chiusura completa dell'area durante la F1, il che significa che il team ha lavorato tutta la notte per garantire il completamento dei lavori.

Alla fine, quattro Paesi si sono uniti magnificamente - Monaco con la sua legislazione, il team di gestione del progetto in Italia, un responsabile del design in Lussemburgo e i controlli finanziari in Francia - per consegnare lo spazio in tempo per la grande apertura.